giovedì 3 settembre 2009

ATOMI DI NOI

Solo alcuni hanno il privilegio di portare la propria anima sul palco in modo perfetto, come un abito di scena che calzi alla perfezione. Sei lì, ora tutto torna, pieno di quell’inspiegabile gioia data dall’essere se stessi, senza difese, con l’anima nuda. In quel momento, in quel contesto, si manifesta la Perfezione, non importa che tu sia cantante ballerino attore o poeta, lì abita il Senso di Te. Poi, all’improvviso la vita ti toglie quel palco, toglie il tuo spettacolo dal palinsesto e tu pensi che forse ti stia mettendo alla prova, che magari pretenda una sceneggiatura più ricca. Indirizzi lo sguardo verso quel cumulo di legno, l’occhio di bue non splende più al centro, il sipario cala come una mannaia, ti si aggroviglia intorno e ti porta a spasso per un eterno burrone. Ora sei come tutti gli spettatori, l’impronta dei tuoi piedi è stata cancellata dal palco con la carta vetrata, stesso trattamento è stato riservato alla tua anima, deturpata come un pesce squamato. Non puoi né vuoi permetterti di ritornare in quella zona di limbo che hai già conosciuto, ad osservare il susseguirsi delle stagioni, quello non è il posto assegnato ad anime di un certo tipo. Eppure ci vuole un attimo per essere di nuovo preda dell’incapacità di piangere davanti ad una canzone, per tornare ad essere comparsa di uno spettacolo che si intitola “Farsa”. Vedo un palco freddo Senza i miei piedi Ad intarsiarci sopra Il percorso delle sue vene. Esiste solo perché Sono io ad esistere, Sono lo scultore Della sua vita. L’ho cucito sulla mia pelle Perfetto Come un abito di scena, Come la mia anima. Poi arriva il destino Con delle forbici in mano Sfigura il mio abito, Tira la corda, La botola si apre; Il suo ghigno Abbracciandomi Mi sequestra Nella prigione del Nulla. Ed ora sono spettatore Di un “Io” che non c’è più, I miei occhi senza colore Mettono a fuoco La comparsa di me Alla prima Di un nuovo spettacolo: “La Farsa”. Andrea&Veruska

Nessun commento:

Posta un commento